Esuberanti e fantasiose decorazioni, fastosi e sovrabbondanti particolari, eleganza e grazia: questi sono sono alcuni dei tratti distintivi del Barocco Leccese, lo stile architettonico che invase Lecce e gli altri centri salentini tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Settecento. Un’esplosione artistico-architettonica che ha reso la città di Lecce in un gioiello barocco, tale da essere riconosciuta come la “Firenze del Sud“. Vi proponiamo di seguito un piccolo itinerario lungo le vie del Barocco Leccese!
Siamo nel periodo della Controriforma e i vescovi, gli aristocratici e i ricchi borghesi fanno di Lecce una città-reggia, dimostrando il loro potere e la loro forza. Fecero innalzare chiese, cappelle, monumenti, palazzi e commissionarono le fastose decorazioni di balconi, facciate, colonne e tutto ciò che fosse visibile. Inizialmente furono interessate le residenze nobili e gli edifici sacri, ma in seguito lo stile barocco, i motivi floreali, le figure, gli stemmi e i fregi, le esuberanze fantasiose di putti e maschere grottesche, i richiami all’alchimia e alla massoneria inondarono qualsiasi struttura.
Infatti, la particolarità del barocco leccese la troviamo proprio in queste particolari decorazioni delle facciate, ma non nelle strutture interne di monumenti, chiese e palazzi. Questi ornamenti hanno preso vita grazie all’utilizzo della famosa pietra leccese: una roccia calcarea gentile, facile da lavorare vista la sua malleabilità e tenera consistenza. Le tipiche opere e decorazioni del barocco leccese vengono chiamate “opere de curtieddu“, opere di coltello, proprio per specificare la facilità di lavorazione della pietra. Gli esperti scultori ne conoscevano la facilità di lavorazione ma anche la sua porosità. Per questo la pietra veniva immersa nel latte intero: l’acido lattico creava uno strato impermeabile duraturo nel tempo, oltre a donarle il caratteristico colore ambrato.
La bellezza di Lecce è difficile da descrivere a parole. Lo scrittore Ferdinand Gregorovius la definì “la Firenze del Barocco”, il poeta francese Paul Bourget vide nel barocco leccese la “fantasia lieve, folle eleganza e grazia felice”. Le opere più importanti del barocco leccese sono la Basilica di Santa Croce, il Palazzo del Governo, la scenografia di Piazza Duomo con il Duomo e il Seminario, le chiese di Santa Irene, San Matteo e San Giovani Battista. Nel solo centro storico di Lecce troviamo oltre 40 chiese, per la maggior parte caratterizzate da facciate barocche. Naturalmente, la Basilica di Santa Croce è considerata l’apoteosi di questo stile: la pietra sembra diventare filo da ricamo grazie alla maestranza di Cesare Penna ed altri tre famosi scultori del tempo. Particolarmente bella è anche la Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, all’interno del cimitero. In pratica, Lecce è un museo a cielo aperto!!
Il fenomeno del Barocco non riguardò solo Lecce ma anche tutta la provincia e le zone limitrofe. Le chiese, i palazzi e le dimore dei piccoli centri furono travolti a loro volta dalla fantasia e dalla sfarzosità dello stile barocco. Spostandoci verso sud incontriamo il centro di Galatina. Qui l’opera più importante realizzata in stile barocco è la Chiesa Madre: la struttura risale al ‘300 mentre la facciata in stile barocco è risalente alla seconda metà del Seicento. All’interno tre navate con numerose tele e affreschi. Ma a Galatina troviamo anche il Palazzo Ducale, il Sedile e Palazzo Orsini, oggi sede del Comune.
Nella vicina Galatone troviamo il Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà, uno dei migliori esempi del barocco nel Salento. La chiesa custodisce anche l’immagine del crocifisso più antico risalente al periodo bizantino. Da Galatone ci spostiamo a Nardò, che nel ‘600 vide un’importante crescita di palazzi e chiese barocche realizzate da maestranze tarantine. Il centro di Nardò rappresenta una forte testimonianza di quel periodo: il fulcro è Piazza Salandra con la presenza della Chiesa di San Trifone, la chiesa di Sant’Antonio, quella di San Domenico e il monumento dell’Osanna. Quest’ultimo monumento è formato da otto colonne che sorreggono una cupola, racchiudendo al centro una colonna centrale più grande.
Raggiungiamo Gallipoli, che oltre ad essere una delle mete estive più ambite dai turisti è anche uno dei centri che vide l’espansione del barocco leccese. La Cattedrale di Gallipoli, intitolata a Sant’Agata, presenta una facciata barocca con linee spumeggianti ed all’interno ben 106 tele seicentesche che la rendono una vera e propria pinacoteca. Ma anche il Palazzo del Seminario viene arricchito da trame barocche, così come Palazzo Tufari, con le sue gradi finestre ovali, i balconi e i particolari intagli che riprendono stili mediterranei e spagnoli. Oltre a questi centri, anche altri piccoli paesi del Salento videro l’affermarsi di quest’arte decorativa: alcune testimonianza le troviamo a Lequile, a Cutrofiano, Melpignano, Castrì e Tricase.