Salento, terra di taranta e tarantismo, terra di antiche danze dionisiache, terra di musica che guarisce. Questo territorio magico che si estende con i suoi 250 chilometri di costa tra Lecce e buona parte delle province di Taranto e Brindisi è custode di una delle tradizioni popolari più belle e ricche di fascino del sud Italia.
Quando si parla di taranta, di pizzica e di tarantismo si parla di Salento. La taranta è una danza che affonda le sue origini nei culti pagani in onore di dioniso. E’ una danza legata alla terra e alla cultura contadina. Fa parte del più ampio gruppo di balli folkloristici tipici del meridione noti come tarantelle, caratterizzati da coreografie improvvisate da ballare in gruppo al suono di tamburelli e castagnole, violini, flauti e chitarre. La parola taranta è un’abbreviazione dialettale del termine tarantola. E infatti il mito lega questo ballo frenetico agli effetti che il morso del ragno Lycosa Tarantula, molto diffuso nelle campagne pugliesi, produceva sulle sue vittime, quasi sempre donne.
La tradizione vuole che sia proprio il morso di questo insetto simbolo della forza primordiale della Madre Terra a indurre nelle fanciulle salentine uno stato di schizofrenia e paranoia che poteva durare qualche giorno o addirittura settimane o mesi. Solo il potere della musica e della taranta, di questo ballo pizzicato, libero e privo di inibizioni, riusciva a placare momentaneamente nelle ragazze il loro stato di malessere, che però continuava a rifarsi vivo puntuale ogni estate della loro vita.
Questo è il fenomeno noto come tarantismo: un fenomeno realmente esistito, nato verso l’anno Mille, estintosi intorno agli anni Sessanta del Novecento, e documentato da personalità del calibro di Ernesto De Martino, Gianfranco Mingozzi e Edoardo Winspeare. Le sue vere radici non sono ancora ben note, ma probabilmente esso va connesso con una necessità inconscia delle donne salentine di umili origini di dare libero sfogo alle forti frustrazioni che la società di tipo patriarcale del tempo produceva in loro.
Oggi il tarantismo e la pizzica rivivono in una nuova veste. Hanno infatti cessato di essere espressione di un malessere sociale per diventare una meravigliosa tradizione culturale e etnica simbolo della forza e del valore socializzante, aggregatore e liberatorio della danza e delle usanze culturali locali. Una forza e un valore ancora più importanti in una società dominata da una marcata tendenza globalizzante.
Tante le manifestazioni dedicate alla taranta che si susseguono nelle calde notti dell’estate salentina, eventi che attraggono e radunano migliaia di persone da ogni angolo del globo. Assolutamente imperdibile La Notte della Taranta che si tiene ad agosto nel leccese: il più importante festival europeo dedicato alla musica tradizionale. Una tradizione davvero particolare è quella della pizzica di San Vito dei Normanni: qui infatti costume vuole che la taranta venga danzata nell’acqua.