Pantelleria è da tutti conosciuta come la perla nera del Mediterraneo: un’isola unica e rara per bellezza e conformazione morfologica del territorio. Scalo intermedio tra Africa e Sicilia, centro del commercio con il Levante, Pantelleria racchiude in sè panorami mozzafiato, cale e faraglioni, giardini panteschi, dammusi, mare cristallino, colori e profumi delle coltivazioni. Qui, grazie all’amore degli agricoltori locali, vengono prodotti i famosi Passito di Pantelleria e Moscato di Pantelleria.
Il Passito e il Moscato sono considerati l’oro giallo di Pantelleria. Entrambi i vini sono ottenuti esclusivamente dai vitigni Zibibbo. Il termine “zibibbo” deriva dalla parola araba zabīb, che significa “uva passa”, “uvetta”. Dal suo nome si possono capire origine e lavorazione delle uve. Infatti, furono proprio gli Arabi a portare in Italia questo vitigno, che nelle alture e nei terrazzamenti dell’isola trovarono condizioni favorevoli per la crescita degli acini.
Le uve, dopo la vendemmia effettuata a mano, vengono selezionate ed essiccate al sole sui tipici “stinnituri” per una ventina di giorni circa. Poi, quando il peso dell’uva per effetto del vento e del sole si riduce al 60%, vengono pigiate e messe a riposare per mesi. Solitamente per il Passito si aspetta il 1° luglio dell’anno successivo (per legge), dopo essere stato imbottigliato esclusivamente in contenitori di vetro con tappi in sughero.
Per la sua produzione si parla di “agricoltura eroica“: a causa della struttura morfologica del territorio, l’agricoltura e le viticolture si sono dovute adattare ai ripidi terrazzamenti. Condizioni queste che non agevolano il lavoro dei viticoltori locali. La Viticoltura Eroica riconosce il lavoro e la fatica di queste persone che con amore e dedizione impegnano molto del loro tempo per la produzione dei vini DOC.


La qualità dell’uva è nascosta nell’attenta cernita dei grappoli, raccolti a mano e trasportati in cantina con cura. Inoltre, durante l’essiccamento devono essere girate e rigirate per evitare la formazione di muffe e favorire l’appassimento. Una volta pronte possono essere messe a macerare insieme al mosto in fermentazione.


Giunti a Pantelleria vi consigliamo di visitare le cantine e le tenute di quei personaggi che da anni si battono per la produzione di ottimi passiti e moscati. Ad esempio, il primo step da fare è sicuramente dal Ben Ryè di Donnafugata; poi passiamo da Ferrandes, che gestisce una cantina-bomboniera di circa 6.000 bottiglie. Ma anche un passaggio da De Bartoli, produttore del Bukkaram, ottimo passito!
Il verde delle viticolture, il giallo dell’uva e l’azzurro del mare in contrasto con l’aspro territorio vulcanico, fanno di Pantelleria un luogo dove si possono vivere emozioni irripetibili, sia per l’anima che per il palato. L”oro giallo di Pantelleria è lì che vi aspetta!
