Ci troviamo nell’agro marsalese, vasto territorio nella Sicilia occidentale famoso per la produzione del Marsala, primo DOC d’Italia. Il vino Marsala può essere prodotto ed imbottigliato solo in questo territorio, appartenente alla provincia di Trapani, ed è entrato di diritto nell’olimpo dell’enologia internazionale essendo uno fra i migliori vini da dessert del mondo.
La storia del vino Marsala è legata al commerciante inglese John Woodhouse che, nel lontano 1773, sbarcò con il suo brigantino nel porto della cittadina siciliana. Qui ebbe modo di conoscere il vino locale. Era il cosiddetto perpetuum, ovvero un vino invecchiato in grandi botti di rovere dalle quali veniva prelevato solo un certo quantitativo, poi sostituito con del vino giovane. Questo trattamento “in perpetuo” garantiva una sapiente produzione di vini uniformi anche se riferibili ad annate diverse.
Woodhouse ne intuì subito le grandi potenzialità e decise di inviarne 320 ettolitri in patria, aggiungendo un 2% di acquavite per evitare che il vino si perdesse durante il viaggio. L’idea di Woodhouse era quella di proporre un vino simile al Porto, allo Jerez e al Madeira, ma con costi nettamente inferiori a questi ultimi. Inoltre, il territorio, così ricco di coltivazioni ad alberello, gli avrebbe permesso il totale monopolio della produzione vinicola.
I vitigni, che coprono l’80% del territorio agro marsalese, sono composti dalle qualità Grillo, Cataratto, Damaschino e Inzolia a bacca bianca, mentre per le qualità a bacca rossa abbiamo il nero d’Avola, il nerello mascalese e il Pignatello calabrese. A questa qualità di uve c’è la possibilità di aggiunta dell’acquavite di vino o del mosto cotto, a sottolineare come il Marsala sia da considerare tra i vini conciati, ovvero quelli ottenuti con l’aggiunta della Concia (sostanze provenienti sempre dalle uve e dal mosto che regalano al vino profumi e gusti particolari). Oggi la produzione di Marsala, negli antichi stabilimenti a bordo mare e cantine, conta circa settantamila ettolitri all’anno, dei quali quarantottomila prodotti da aziende iscritte al Consorzio di Tutela Marsala Doc.
Il Disciplinare del Marsala individua cinque tipi di vino in base al periodo di affinamento: il Marsala Fine (un anno d’invecchiamento), il Marsala Superiore (due anni d’invecchiamento), Marsala Superiore Riserva (quattro anni d’invecchiamento), Marsala Vergine Soleras (cinque anni) e Marsala Vergine Soleras Stravecchio/Riserva (almeno dieci anni).
Ma le qualità del Marsala si possono individuare anche nel colore e nella gradazione zuccherina. Oro, ambra e rubino sono i colori caratteristici del Marsala: color oro per il vino non conciato, ambra per il vino conciato con il mosto cotto, rubino per quello ottenuto da uve nere. Per quanto riguarda il gusto abbiamo il Marsala dolce (con zuccheri superiori a 100 grammi per litro), il Marsala semisecco (con zuccheri tra i 40 grammi e i 100 per litro) e il Marsala secco (con zuccheri inferiori a 40 grammi per litro).
L’entroterra marsalese grazie al suo clima, ventilato e caldo umido, è ricco di vitigni con coltivazione ad alberello. Un paesaggio unico e caratterizzato dai tanti antichi bagli tipici della zona. I bagli sono le tipiche costruzioni rurali della campagna siciliana adibite alla produzione, lavorazione e conservazione del vino. Tante le cantine vinicole che meritano di essere visitate, sia perchè testimoni di una lunga storia enologica sia per la qualità del vino prodotto. Un turista del gusto, colui che ama attraversare i territori alla ricerca della tipicità e delle eccellenze enogastronomiche, può costruirsi un ricco itinerario lungo le strade del vino che si snodano nell’agro marsalese. Le cantine marsalesi, negli anni, hanno saputo affinare le loro tecniche di produzione e si sono allineate con le esigenze dell’enoturismo. Vengono prodotti grandi vini rossi e bianchi, vini dolci e liquorosi da meditazione, che abbinati alle eccellenze gastronomiche ci offrono la possibilità di vivere esperienze autentiche!
Tra le cantine più famose troviamo le Cantine Florio, le Cantine Alagna, le Cantine Donnafugata, le Cantine Pellegrino, le Cantine Martinez, le Cantine Rallo, le Cantine Vinci e lo Stabilimento Intorcia. Ma, naturalmente, non sono le uniche! il territorio ne è pieno e tutte ci raccontano un pezzo di storia del vino Marsala, custodiscono curiosità e piccole sfumature che ripercorrono l’evoluzione di questo ricco territorio.