Specchi d’acqua sottili che prendono la forma di una scacchiera irregolare, dune bianche di sale che contrastano le sfumature color porpora e turchese, isole verdeggianti con i vecchi mulini a vento a fare da guardiani solitari della laguna più grande della Sicilia. Questo è lo scenario d’altri tempi che si apre davanti a i nostri occhi alle Saline di Marsala, percorrendo la Via del Sale che va da Trapani a Marsala costeggiando la Laguna dello Stagnone.
Un paesaggio surreale quello delle Saline di Marsala e dell’intera Laguna dello Stagnone, estesa da Punta Alga a Capo San Teodoro e caratterizzata dalla presenza di quattro isole: San Pantaleo, Santa Maria, Isola Longa e Schola.
La storia di questa laguna è legata indissolubilmente all’attività svolta nelle saline, che affonda le sue radici fino al tempo dei Fenici. In questa laguna ci sono sempre state le condizioni favorevoli per ricavare il sale ed esportarlo. La combinazione di acqua, sole e vento permette la produzione di un sale particolarmente pregiato. Oggi sono solo quattro le saline in funzione, rispetto alle nove in attività negli anni cinquanta.
Visitare la Laguna dello Stagnone è un po’ come fare un salto nel passato. Vi ritroverete in un’ambientazione davvero particolare dovuta alla presenza di mulini a vento, casolari e ruderi antichi circondati dai tipici coni di sale bianco luccicante. In questa zona, inoltre, vivono molte specie di uccelli migratori, tra cui anatre selvatiche, aironi e fenicotteri. Uno spettacolo nello spettacolo.
Tante anche le specie floreali come la palma nana, la canna si salicorna e il pino d’Aleppo, la Calenduia marittima (che cresce solo qui e in Spagna), il giglio marino e i giunchi. Habitat perfetto per i volatili e, grazie alle acque basse e protette, un paradiso per la fauna marina. Infatti, una delle attività che viene svolta in questa zona è la pesca sportiva.
Sull’Isola di San Pantaleo sono ancora presenti le tracce dell’antica colonia fenicia di Mothia. Un sentiero vi permetterà di scoprire i resti della città fenicia e incontrare i resti delle mura delle torri di avvistamento. L’isola si raggiunge con delle imbarcazioni anche se, in precedenza, Mothia era collegata alla terraferma da una stradina visibile sul pelo dell’acqua e percorribile solo quando c’era bassa marea.
Passando da un bacino all’altro, tra le isole, l’acqua assume colorazioni diverse e, soprattutto al tramonto, colori meravigliosi che vanno dal rosso al porpora rendono questo paesaggio fantastico.
Le attività da fare alle Saline di Marsala sono tante: si passa dalla visita al Museo Whitaker alla passeggiata in bicicletta costeggiando la laguna. Ma questi specchi d’acqua calmi e battuti dal vento sono la location perfetta per gli amanti del Windsurf e del Kitesurf. L’acqua non è profonda e lo Stagnone è aperto a tutti i venti. Per chi invece vuole godersi lo scenario in tutta tranquillità è possibile scoprire le saline con canoa o pedalò.
Ultima cosa da ricordare è che siamo a Marsala, Città del Vino, ed è possibile fare qualche degustazione in uno degli stabilimenti enologici della zona. Non ve ne pentirete!