L’area archeologica di Pompei: un salto nel passato

L’area archeologica di Pompei è un posto unico nel suo genere. Ci racconta il passato e ci lascia ricostruire con l’immaginazione la vita quotidiana degli abitanti di una cittadina resa immortale dall’eruzione del Vesuvio. Pompei resta uno dei siti più visitati del pianeta oltre ad essere inserita nella World Heritage List dell’Unesco insieme ai siti di Ercolano e Torre Annunziata. 

I resti di queste antiche città offrono una testimonianza ineguagliabile della società e degli stili dell’antichità classica: la loro magia è sta nel fatto che quella stessa eruzione del ’79 d.C. che le distrusse le ha al tempo stesso preservate, offrendoci la possibilità di riscoprirle.

Ricordiamo come Pompei ed Ercolano furono travolte da una pioggia di lapilli e cenere che creò uno strato di oltre tre metri. I primi scavi furono realizzati e voluti da Carlo III di Borbone nel 1738 a seguito di alcuni ritrovamenti nell’area di Ercolano. Negli anni a seguire ci fu il ritrovamento di un’epigrafe che parlava della Res Pubblica Pompianorum. Poi, gli scavi aumentarono durante il dominio Francese con Gioacchino Murat, portando alla luce molti monumenti ed edifici dell’antica cittadina. Dopo l’unità d’Italia fu redatta la prima mappa dell’area degli scavi. Subito si capì come l’antica Pompei seguiva lo schema urbanistico classico delle città romane.

Numerosi edifici pubblici come il Foro, l’Anfiteatro, il Mercato, l’edificio idrico, il Teatro Grande, la Palestra, le Terme, il Capitolium e la Basilica. Ma in realtà la città di Pompei era un luogo di villeggiatura e molte sono le case dei ricchi romani rinvenute tra le ceneri. Le più famose sono la Casa dei Casti Amanti, la casa del Fauno e la Casa del Chirurgo.

Ma, naturalmente, la più famosa di tutte e la più ricercata è la Villa dei Misteri, che prende il suo nome da una particolare pittura murale presenti al suo interno, ritraente i riti di iniziazione del culto di Dioniso (“i misteri”).

Inoltre, sono molti i ritrovamenti di vasellame, suppellettili, affreschi, arnesi, e tanti altri oggetti che hanno permesso di ricostruire gli usi e i costumi degli antichi cittadini di Pompei.

Ricordiamo come Pompei e la sua storia sono state al centro di molte opere artistiche e letterarie, film e documentari. Grandi artisti hanno preso ispirazione da Pompei, come Bulwer-Lytton, con il suo romanzo “Gli ultimo giorni di Pompei”, o Mozart, che rimase folgorato dal Tempio di Iside e compose “Il Flauto Magico”. Curiosità dei giorni nostri è il concerto senza pubblico dei Pink Floyd “Live at Pompei”.

Camminare tra le stradine lastricate di Pompei è davvero un’esperienza unica e suscita emozioni particolari: è come se il tempo si fosse fermato. La visita dell’intero sito dura una giornata intera e si consiglia di seguire una guida che vi racconterà e spiegherà tutti i dettagli di questo luogo. La tariffa d’ingresso è di 11€, il ridotto 5€.

Ricordiamo che è possibile acquistare un unico ticket, con validità di tre giorni, utile per visitare anche Ercolano, Boscoreale, Oplontis e Stabiae (costo 20€).

 

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