La Sartiglia di Oristano è uno degli appuntamenti più coreografici del carnevale tradizionale sardo. Una corsa equestre in maschera, una sorta di giostra, un rituale complesso e carico di significati dall’origine medievale che si svolge l’ultima domenica e il martedì di Carnevale. La Sartiglia è la festa della prosperità e della miseria, della speranza e del dolore. Riti pagani e cristiani che si mescolano, si contaminano, creando un’affascinante mosaico di valori rivolti ad un unico obiettivo: l’auspicio che i raccolti nei campi si rivelino generosi.
La Sartiglia di Oristano viene vissuta in maniera indescrivibile, con un’emotività unica e profonda. Ci sono quattro momenti fondamentali della Sartiglia: la vestizione, la corsa della stella, la corsa delle pariglie e la svestizione.
La preparazione della Sartiglia dura un intero anno ed è curata dai gremi corporativi di Oristano (le associazioni religiose relative ad uno specifico mestiere che vengono poste “in grembo”, ovvero sotto la protezione di un santo). Il personaggio chiave della giornata è su Componidori, una figura androgina, tra uomo e donna, con una maschera bianca liscia e senza tratti riconoscibili. Massima autorità, Su Componidori è una figura quasi sacra, attorno a cui ruota tutta la Sartiglia.



Tra i riti più misteriosi del carnevale c’è proprio la vestizione pubblica de su Componidori, fatta dalle donne con gesti sempre uguali, sas Massajeddas, che appartengono al gremio. L’abito di su Componidori unisce più stili, richiamando il vestito tradizionale sardo maschile. Una volta vestito, su Componidori sale a cavallo e non potrà scendere fino al termine delle esibizioni.


La corsa della stella si svolge in una delle strade del centro, di solito l’ultima domenica e il martedì di carnevale. Su Componidori corre a cavallo cercando di infilzare con una spada il maggior numero di stelle, gesto che, secondo la tradizione, dovrebbe assicurare una buona annata. È una cerimonia propiziatoria e allo stesso tempo un richiamo alla sors, “fortuna” in latino. Dopo la sua esibizione e quella dei suoi due aiutanti, sarà la volta dei cavalieri, tutto al suono dei tamburini di Oristano, le launeddas, uno strumento sardo a fiato costruito da canne.
Poi si svolge la corsa delle pariglie. Su un percorso prestabilito le pariglie di cavalieri si esibiranno in spericolate acrobazie. Dopo questa affascinante evoluzione dei cavalieri sfilerà di nuovo su Componidori, che benedirà il pubblico ai lati delle strada con sa Pippia de Maju (la bambina di maggio), una sorta di scettro con mazzi di viole posti alle estremità. Un gesto conclusivo che simboleggia l’arrivo imminente della primavera. Infine, su Componidori sarà pronto per la svestizione.
Dal 20 Gennaio è iniziata la prevendita dei biglietti per la Sartiglia di Oristano 2014. Biglietti che potete prenotare compilando il modulo disponibile su questo sito.