Oggi vogliamo condurvi nel mondo inebriante dell’enologia e parlarvi, nello specifico, di un’azienda campana molto celebre, sia in Italia che all’estero. Nel cuore della verde Irpinia, territorio unico per la sua biodiversità in cui le distese dei vigneti convivono con frutteti, ulivi ed erbe aromatiche, sorge “Feudi San Gregorio”, fondata nel 1986 e una delle etichette vinicole più importanti per la rinascita dell’enogastronomia del Meridione.
Abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare dal vivo due vini prodotti da Feudi San Gregorio durante una degustazione al MAGNA di Napoli, la mostra agroalimentare dedicata alla tradizione culinaria campana che si prefigge lo scopo di far conoscere la storia della cultura gastronomica di Napoli, dalla materia prima alla realizzazione di un piatto genuino e saporito, organizzata presso il Complesso Monumentale San Domenico Maggiore e visibile fino al 10 gennaio. Durante l’evento è stato presentato il famoso Aglianico in due differenti versioni: con le bollicine, ossia uno spumante, e il grande Taurasi. L’intento degli organizzatori, dunque, è stato quello di stimolare l’immaginazione dei presenti in funzione agli abbinamenti da combinare, spiegando inoltre come con diverse tecniche di produzione due vini uguali diano dei risultati assolutamente diversi!
«Abbiamo portato due riferimenti per far toccare con mano – ci spiega Cristina, la referente Feudi San Gregorio – da dove poi nasce il prodotto finale. Per volontà di famiglie locali si è costruita un’azienda che non solo produce le uve autoctone del territorio ma che le trasforma successivamente in vino». L’Aglianico, il percorso di degustazione scelto, è l’uva a bacca rossa più nobile del Sud Italia, e in Irpinia nasce e cresce in maniera molto favorevole. In due scatole sono stati sistemati dei terreni diversi tra loro anche solo visivamente proprio per mostrare la differenza dell’uva che si trova nel Taurasi, una zona dell’Irpinia, e in un’altra località con una diversa struttura organolettica.
«Questo comporta – chiosa Cristina – differenze sostanziali per quello che le radici delle uve raccolgono quando crescono sotto terra. Dobbiamo pensare che un trancio di vite che vediamo sopra la terra è esattamente lo stesso che c’è sotto terra. Si sviluppano in maniera parallela; quando abbiamo un terreno che non trattiene l’acqua, la pianta per vivere deve per forza andare più in profondità a cercare gli elementi necessari. Tutto ciò significa che quando l’uva lavora di più diventa migliore. Abbiamo parlato dell’Aglianico perché ci piaceva l’idea di trovare due tipologia di vinificazione, una in spumante e in una in rosso fermo, per mostrare come un’azienda che ha origini nel territorio e rimane tradizionale è innovativa invece da un punto di vista di produzione di vino attraverso le proprie uve».
Lo spumante DUBL, chiarisce il Sommelier, lo si può abbinare agli antipasti o magari proporlo come aperitivo, mentre il rosso Taurasi è da accompagnare a carne rossa e pollame nobile.